lunedì 29 gennaio 2018

Verbale Ufficio di Piano - 24 gennaio 2018



Bando Dopo di Noi: resoconto primo bando e ipotesi per nuovo bando
Il primo bando ha visto la presentazione di 13 domande individuali (di cui 7 valutate positivamente), una domanda di un’associazione per interventi strutturali (valutata positivamente) e una domanda per pronto intervento (anch’essa valutata positivamente). Sono stati assegnati un totale di € 57.096, pari al 23% delle risorse disponibili.
La commissione che ha valutato le domande presentate ha rilevato alcuni aspetti che potranno essere ripresi e migliorati nel prossimo bando. Il Bando sembra non essere stato compreso pienamente da operatori e cittadini, tanto che circa la metà delle domande individuali non sono state valutate positivamente. Questo ha generato aspettative distorte da parte dei cittadini che hanno necessitato un lavoro specifico di accompagnamento al momento in cui si sono incontrati i richiedenti e le loro famiglie; tuttavia tali incontri sono stati sempre un momento positivo di confronto con le famiglie stesse. Sarà pertanto necessario prevedere nei prossimi mesi un lavoro di coordinamento a livello distrettuale e di sub-ambito per accompagnare meglio cittadini ed associazioni alla presentazione delle domande.
Si concorda per replicare le modalità attuate per il primo bando, convocando un momento di confronto e verifica con gli enti gestori e le associazioni di familiari di persone con disabilità per poter meglio riallocare le risorse residue sulle diverse possibili azioni, prima dell’uscita del prossimo bando.
In concomitanza con la pubblicazione del prossimo bando sarà importante prevedere la divulgazione e la pubblicizzazione dello stesso.
Nel prossimo ufficio di piano verrà presentata una proposta di riallocazione delle risorse e una prima bozza di bando.
Discussione e validazione del piano di lavoro per il PdZ 2018-2020
Avvio e organizzazione PUA sovracomunali (accordi di sub-ambito)
È stata ultimata la selezione degli operatori e degli amministratori che saranno incaricati sui PUA sovracomunali, come da progetti di sub-ambito approvati.
Per quanto riguarda gli accordi interni a ciascun sub-ambito è stata preparata una bozza da parte dei sub-ambiti, in attesa di un riscontro/confronto con CSC.
Si evidenzia la necessità di programmare un accompagnamento specifico che sia di supporto concreto ed operativo all’avvio dei PUA sovracomunali, oltre che opportunità di formazione. Tale accompagnamento sarà funzionale in generale all’avvio del nuovo modello di accoglienza per favorire una maggiore omogeneità in tutto il distretto in merito all’organizzazione dei processi di lavoro ed ai suoi contenuti. Si discute dei nomi dei possibili formatori da contattare per tale obiettivo, rimandando a CSC di programmare questo percorso.
Accordo RSA: prime ipotesi di revisione
Si aggiorna l’ufficio di piano dell’incontro di monitoraggio programmato per il prossimo 31 gennaio. Dopo tale incontro si condividerà una prima proposta di revisione dell’accordo da sottoporre ai firmatari, proponendo già di apportare alcuni correttivi alla sperimentazione.
I referenti dell’ufficio di piano rilevano che non sembrano esserci sostanziali cambiamenti in merito ai flussi di raccolta delle domande, quanto meno per la Città di Crema ed il sub-ambito di Sergnano. Rimane da monitorare l’aspetto di semplificazione e riduzione di punti di riferimento per i cittadini. ASST nota come ad oggi il lavoro di valutazione sembra essere sbilanciato sulla priorità sanitaria, anche in conseguenza del non pieno coinvolgimento del servizio sociale in questa prima fase.
Varie ed eventuali
Adesione progetto PROVI
CSC in rappresentanza dell’Ambito ha aderito al progetto PRO.VI. 2017 (Progetti in materia di vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità), dietro richiesta diretta di Regione Lombardia, in risposta ad una call del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il progetto prevede un finanziamento di un totale di € 80.000 per l’attuazione di progetti di vita indipendente, aggiuntivi al FNA. Le azioni inserite nel progetto sono state aggregate secondo due filoni principali: assistenza familiare qualificata e inclusione sociale.
Reddito di autonomia
Pubblicata la normativa relativa alle misure reddito di autonomia per anziani e disabili, siamo in attesa dell’emanazione delle relative linee guida. L’unico dettaglio ad oggi rilevante è l’ampliamento del target di riferimento, in quanto il limite per le persone con disabilità non sarà più i 18 anni, ma sarà ridotto a 16 anni.
Casellario dell’Assistenza
Non avendo avuto riscontri da parte dei distretti di Cremona e Casalmaggiore sulla possibilità di organizzare un incontro unico con INPS, si procederà a richiedere un incontro specifico esclusivamente per il distretto cremasco. Si invitano in particolare le coordinatrici di sub-ambito a raccogliere e condividere domande e dubbi da poter portare ad oggetto dell’incontro.
Bonus Famiglia
Viene riportato un riscontro negativo da parte del consultorio diocesano, che lamenta l’invio improprio di cittadini per la compilazione della domanda del bonus famiglia presso il proprio servizio.
Si riprende la necessità di siglare un accordo formale tra gli enti coinvolti nell’attuazione di questa misura, come previsto obbligatoriamente dalla DGR X/6715.

mercoledì 10 gennaio 2018

Verbale UdP 10 gennaio 2018



Linee di indirizzo per la stesura dei nuovi piani di zona
Vengono presentate le linee di indirizzo in oggetto (DGR 7631) dalle quali vengono condivise alcune riflessione, in particolare sui tre obiettivi strategici delle linee di indirizzo:
1.      Omogeneità criteri di accesso e modalità di compartecipazione
Nonostante sia già presente un regolamento omogeneo, che prevede già omogeneità anche nella compartecipazione ai servizi, nell’ultima assemblea dei sindaci è stata approvata una modifica in senso contrario, in quanto i servizi residenziali afferenti all’area della tutela minori precedentemente inseriti nell’area di regolamentazione omogenea distrettuale (gratuità piena) sono stati riportati a livello comunale per l’anno 2018 (ciascun Comune decide se introdurre o meno livelli di compartecipazione dell’utenza)
A fine 2017 4 comuni su 48 non avevano aderito al regolamento distrettuale
2.      Omogeneità dei criteri di valutazione della qualità delle strutture e degli interventi, degli indicatori di appropriatezza, e dei requisiti di accreditamento volontario
Si tratta di un tema che merita attenzione, in quanto finora rispetto ai criteri di accreditamento veniva richiesta solo una verifica formale della presenza dei criteri stessi, mentre questo obiettivo introduce un’interessante centratura sulla qualità e quindi sul significato dell’intervento implementato.
3.      Attivazione di progetti e percorsi di innovazione sociale, per sperimentare nuovi modelli di intervento, in particolare all’interno del welfare di comunità
Si ricorda come vi siano già processi di innovazione in corso, avviati nella precedente triennalità, in particolare in riferimento al Tavolo disabilità, al Tavolo domiciliarità, alla sperimentazione RSA e al progetto Fare Legami. A questi si aggiunge quanto proposto dal sindaco Ginelli in comitato ristretto rispetto all’aprire una riflessione che potrebbe portare aumentare la gestione associata dei servizi che prevedono una presa in carico con modalità omogenee, a partire dal tema della tutela e della disabilità.
Tutti questi temi si vanno naturalmente ad aggiungere a quanto in essere in regime “ordinario” nl piano di zona, incluse le misure recentemente sollecitate a livello di Ambito da Regione Lombardia.
In vista della stesura del nuovo piano di zona si sottolinea l’importanza di:
-          Individuare alcune priorità, per focalizzare le questioni ritenute maggiormente significative per il nostro territorio, riducendo il numero degli obiettivi (dieci) inseriti nella precedente triennalità. Per questo si prevede, come per gli anni precedenti, di formare dei gruppi tematici, presidiati da referenti dell’Ufficio di Piano supportate da attori esterni che già stanno accompagnando alcuni processi di ridefinizione di servizi (es. Cicoletti, Ghetti, Ripamonti)
-          Stimolare il più possibile la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali nella fase di stesura. Si discute inoltre di come promuovere la partecipazione del terzo settore, anche con un’attenzione alle realtà di base meno strutturate, precedentemente non coinvolte in modo diretto, ma coinvolte nel progetto Fare Legami (es. parrocchie/oratori o realtà di volontariato locali).
Si concorda di stimolare tale partecipazione attraverso diversi passaggi:
-          Coinvolgimento del Terzo Settore tramite organizzazioni di secondo livello, quali Coordinamento delle cooperative, Cisvol, Forum del Terzo Settore e coordinamento delle Caritas parrocchiali (pastorale diocesana)
-          Coinvolgimento delle reti costituitesi a partire dalle nuove progettualità promosse sul nostro territorio, quali i laboratori di comunità e le reti promotrici di progetti presentati sul bando volontariato
-          Coinvolgimento di amministratori e tecnici di tutti i 48 Comuni dell’Ambito, prevedendo appuntamenti ad hoc nei sub-ambiti
-          Coinvolgimenti mirati di altri soggetti non raggiunti nei punti precedenti.
Come precedentemente discusso in Ufficio di Piano, si condivide la volontà di ripartire da una valutazione partecipata del triennio precedente, inclusa la valutazione e la programmazione degli sviluppi del progetto Fare Legami. Operativamente di decide di programmare un “evento” per una valutazione partecipata del piano di zona 2015-2017, preceduto da tre focus group programmati con il gruppo dei valutatori esterni.
A livello formale si prevede prossimamente la convocazione di un consiglio di rappresentanza dei sindaci e di una cabina di regia da parte di ATS Valpadana, dove si attende la discussione di almeno un obiettivo sfidante comune a tutto il territorio dell’ATS stessa. A tal proposito ATS Valpadana ha recentemente istituito territorialmente un tavolo di confronto tra ATS e Terzo Settore (area socio-sanitaria) che potrà favorire la riflessione rispetto all’individuazione di obiettivi trasversali sui diversi ambiti distrettuali.
L’Ufficio di Piano è concorde sul poter continuare il coinvolgimento trasversale di amministratori e tecnici tramite la convocazione di un gruppo integrato di “policy maker” (amministratori e figure chiave del Terzo Settore) come già sperimentato nell’ambito del progetto Fare Legami. Tale gruppo avrebbe la funzione di cabina di programmazione portando la redazione del nuovo piano di zona ad un livello non esclusivamente tecnico, potendo così condividere la strutturazione del nuovo piano con alcuni amministratori fin dal principio.