lunedì 31 gennaio 2011

Tavolo Locale del Terzo Settore - Commissione Operativa

Si riporta di seguito il verbale dell'incontro svoltosi in data 26 gennaio u.s.



Presenti:

Adenti, Barra, Bergamaschi, Botti, Uberti Foppa, Ghilardi, Regazzi, Ricci, Scandelli, Stanghellini, Stefani.

Viene distribuita la rendicontazione economica del Percorso Pares con il relativo autofinanziamento del Terzo Settore.

lunedì 17 gennaio 2011

PERCORSO PER IL PIANO OPERATIVO 2011 (PROPOSTA in discussione nell'UDP del 19 GENNAIO)

Anche quest’anno siamo chiamati a costruire il Piano Operativo quale documento annuale attuativo del Piano di Zona 2009/2011. Il 2011 è il terzo ed ultimo anno di questo triennio di programmazione distrettuale.
Come ci siamo detti nell’incontro di lavoro pubblico del 1 dicembre u.s., è necessario concentrare i nostri sforzi per fare in modo che questi mesi segnino il raggiungimento di alcuni obiettivi rilevanti, sui quali stiamo lavorando da anni e per i quali abbiamo investito tempo e risorse.
Affinché il Piano Operativo 2011 non si riduca unicamente a un documento di budget per la finalizzazione delle risorse economiche, l’Ufficio di Piano propone di introdurre tre temi di confronto:

1)       Il 2011 è l’anno della costruzione della Carta Distrettuale d’Ambito. Questo obiettivo è già stato oggetto di confronto nel Tavolo Locale del Terzo Settore e può diventare il terreno fertile per una rilettura condivisa delle molteplici potenzialità, pubbliche e private, formali e informali, strutturate e non,  che caratterizzano le nostre comunità locali. Attraverso questo lavoro possiamo far emergere le aree di bisogno, possiamo conoscere meglio i settori e gli ambiti non presidiati, possiamo anche giungere a una possibile riprogettazione  dell’esistente (premessa utile per il 2012 ed il possibile IV° Piano di Zona), qualora lo stesso fosse segnato da sovrapposizioni, da stratificazioni non motivate e da inutili rigidità. Al primo posto, però, la Carta d’Ambito deve assumere un significato per i cittadini e per le comunità, nella duplice accezione di risorsa e di portatori di bisogno.  Nel primo caso non tanto e non solo come vetrina dell’esistente, ma come condivisione dei valori che ci guidano, come individuazione di nuovi possibili ambiti d’impegno, come rilancio della partecipazione e della co – responsabilizzazione (2011 Anno Europeo del Volontariato). Nel secondo caso la carta d’ambito può diventare un valido strumento di orientamento e di guida per chi, a partire dalla propria condizione di bisogno, si muove fattivamente verso luoghi e persone che possono accompagnarlo nel proprio percorso di vita.    
2)       Questo è anche l’anno di piena “attuazione” delle diverse progettualità elaborate nel 2009, avviate nel 2010 e che nel 2011 dovranno divenire opportunità per i destinatari diretti ed indirietti. Lo sforzo che ci accingiamo a fare è spostare il baricentro dell’attenzione dal “sistema sociale” (che comunque deve rimanere sempre curato e presidiato) al “contesto sociale”, al territorio e ai cittadini. La più grande risorsa che si può giocare su questo piano è data dal gruppo di circa 100 persone che, a diverso titolo, sono stati e continuano ad essere la linfa vitale dei gruppi di progetto e dei tavoli tematici. Su di loro dobbiamo continuare a investire quali primi agenti del processo di attuazione delle azioni progettuali. Serve forse una nuova “chiamata” per ri-motivare la partecipazione, per ribadire il significato del percorso e per rilanciare l’entusiasmo nell’attuazione. Queste persone sono, in un contesto di esiguità di risorse economiche, il vero capitale sociale che il cremasco può vantare di avere. A partire da questo capitale è possibile ipotizzare anche delle sperimentazioni, forse anche qualche “azzardo”, dei passi in avanti verso un 2012 che non possiamo subire, ma che dobbiamo, in qualche modo, anticipare all’interno di piani progettuali sostenibili.
3)       Guardando ai servizi è condivisa la necessità di ri-delineare i mandati istituzionali, i risvolti organizzativi e le ricadute nei termini di relazione/collaborazione tra i Comuni committenti e titolari e i  servizi distrettuali (tutela Minori e Inserimento Lavorativo) . Non si tratta di agire in chiave giudicante per misconoscere o sottovalutare i tanti aspetti positivi che caratterizzano l’attuale assetto. Sembra però persa o “annebbiata” la dimensione di relazione che dovrebbe essere alla base della dimensione “distrettuale” dei servizi in oggetto, che non può ridursi a una delega ad agire per conto dei comuni, ma deve continuare ad essere una scelta ad operare insieme su tematiche così rilevanti. Sono già state poste le basi per questo lavoro di nuovo investimento di pensiero e di confronto nel corso del 2010. Si tratta ora procedere verso un modello condiviso e rivitalizzato, anche in questo caso non solo e non tanto per esigenze organizzative, ma per un’alleanza sugli orientamenti a beneficio dei destinatari dei servizi.
        

Tutto ciò chiama in causa l’Ufficio di Piano, cabina di regia del Piano di Zona, e gli altri gruppi di lavoro composti da tecnici e da operatori del settore.
Il processo però rischia di non andare molto lontano se non ci sarà un nuovo investimento della componente politica. La seconda parte del 2010 è stata segnata da un significativo rilancio dei luoghi di confronto tra sindaci e assessori. Sono stati realizzati incontri congiunti tra gli amministratori che compongono il Comitato ristretto dell’Assemblea dei Sindaci e il Consiglio di Amministrazione di Comunità Sociale Cremasca. Anche gli incontri di sub ambito hanno avuto una ripresa su specifiche tematiche in preparazione delle sedute dell’Assemblea Distrettuale.
In questa direzione, il ruolo dell’amministratore locale chiamato a delineare gli indirizzi politici per la programmazione diviene sempre più determinante in una fase come questa che siamo vivendo che vede il concludersi di determinate azioni e il rilancio per il proseguo e lo sviluppo di nuove priorità.   

Su queste provocazioni/proposte, si auspica l’avvio di un confronto che potrà portare alla costruzione di un Piano Operativo che, accanto alle cifre e ai budget, avrà anche un forte richiamo a contenuti e obiettivi prioritari per il 2011.