Linee di
indirizzo per la stesura dei nuovi piani di zona
Vengono presentate le linee di indirizzo in
oggetto (DGR 7631) dalle quali vengono condivise alcune riflessione, in
particolare sui tre obiettivi strategici delle linee di indirizzo:
1.
Omogeneità criteri di accesso e modalità di
compartecipazione
Nonostante sia già presente un regolamento omogeneo,
che prevede già omogeneità anche nella compartecipazione ai servizi,
nell’ultima assemblea dei sindaci è stata approvata una modifica in senso
contrario, in quanto i servizi residenziali afferenti all’area della tutela
minori precedentemente inseriti nell’area di regolamentazione omogenea
distrettuale (gratuità piena) sono stati riportati a livello comunale per
l’anno 2018 (ciascun Comune decide se introdurre o meno livelli di
compartecipazione dell’utenza)
A fine 2017 4 comuni su 48 non avevano aderito al
regolamento distrettuale
2.
Omogeneità dei criteri di valutazione della qualità
delle strutture e degli interventi, degli indicatori di appropriatezza, e dei
requisiti di accreditamento volontario
Si tratta di un tema che merita attenzione, in
quanto finora rispetto ai criteri di accreditamento veniva richiesta solo una verifica
formale della presenza dei criteri stessi, mentre questo obiettivo introduce un’interessante
centratura sulla qualità e quindi sul significato dell’intervento implementato.
3.
Attivazione di progetti e percorsi di innovazione
sociale, per sperimentare nuovi modelli di intervento, in particolare
all’interno del welfare di comunità
Si ricorda come vi siano già processi di innovazione
in corso, avviati nella precedente triennalità, in particolare in riferimento
al Tavolo disabilità, al Tavolo domiciliarità, alla sperimentazione RSA e al
progetto Fare Legami. A questi si aggiunge quanto proposto dal sindaco Ginelli
in comitato ristretto rispetto all’aprire una riflessione che potrebbe portare aumentare
la gestione associata dei servizi che prevedono una presa in carico con
modalità omogenee, a partire dal tema della tutela e della disabilità.
Tutti questi temi si vanno naturalmente ad aggiungere
a quanto in essere in regime “ordinario” nl piano di zona, incluse le misure
recentemente sollecitate a livello di Ambito da Regione Lombardia.
In vista della stesura del nuovo piano di zona si
sottolinea l’importanza di:
-
Individuare alcune priorità, per focalizzare le
questioni ritenute maggiormente significative per il nostro territorio,
riducendo il numero degli obiettivi (dieci) inseriti nella precedente
triennalità. Per questo si prevede, come per gli anni precedenti, di formare
dei gruppi tematici, presidiati da referenti dell’Ufficio di Piano supportate
da attori esterni che già stanno accompagnando alcuni processi di ridefinizione
di servizi (es. Cicoletti, Ghetti, Ripamonti)
-
Stimolare il più possibile la partecipazione e il
coinvolgimento di tutti gli attori territoriali nella fase di stesura. Si
discute inoltre di come promuovere la partecipazione del terzo settore, anche
con un’attenzione alle realtà di base meno strutturate, precedentemente non
coinvolte in modo diretto, ma coinvolte nel progetto Fare Legami (es.
parrocchie/oratori o realtà di volontariato locali).
Si concorda di stimolare tale
partecipazione attraverso diversi passaggi:
-
Coinvolgimento del Terzo Settore tramite organizzazioni
di secondo livello, quali Coordinamento delle cooperative, Cisvol, Forum del Terzo
Settore e coordinamento delle Caritas parrocchiali (pastorale diocesana)
-
Coinvolgimento delle reti costituitesi a partire
dalle nuove progettualità promosse sul nostro territorio, quali i laboratori di
comunità e le reti promotrici di progetti presentati sul bando volontariato
-
Coinvolgimento di amministratori e tecnici di
tutti i 48 Comuni dell’Ambito, prevedendo appuntamenti ad hoc nei sub-ambiti
-
Coinvolgimenti mirati di altri soggetti non raggiunti
nei punti precedenti.
Come precedentemente discusso in Ufficio di
Piano, si condivide la volontà di ripartire da una valutazione partecipata del
triennio precedente, inclusa la valutazione e la programmazione degli sviluppi
del progetto Fare Legami. Operativamente di decide di programmare un “evento” per
una valutazione partecipata del piano di zona 2015-2017, preceduto da tre focus
group programmati con il gruppo dei valutatori esterni.
A livello formale si prevede prossimamente la
convocazione di un consiglio di rappresentanza dei sindaci e di una cabina di
regia da parte di ATS Valpadana, dove si attende la discussione di almeno un
obiettivo sfidante comune a tutto il territorio dell’ATS stessa. A tal
proposito ATS Valpadana ha recentemente istituito territorialmente un tavolo di
confronto tra ATS e Terzo Settore (area socio-sanitaria) che potrà favorire la
riflessione rispetto all’individuazione di obiettivi trasversali sui diversi
ambiti distrettuali.
L’Ufficio di Piano è concorde sul poter
continuare il coinvolgimento trasversale di amministratori e tecnici tramite la
convocazione di un gruppo integrato di “policy maker” (amministratori e figure
chiave del Terzo Settore) come già sperimentato nell’ambito del progetto Fare
Legami. Tale gruppo avrebbe la funzione di cabina di programmazione portando la
redazione del nuovo piano di zona ad un livello non esclusivamente tecnico,
potendo così condividere la strutturazione del nuovo piano con alcuni amministratori
fin dal principio.
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