venerdì 17 settembre 2010

Incontro congiunto Comitato Ristretto e CDA di Comunità Sociale Cremasca

L’idea di promuovere un incontro congiunto tra i rappresentanti dei comuni che rivestono una funzione all’interno del Comitato Ristretto dell’Assemblea Distrettuale dei Sindaci e nel Consiglio di Amministrazione di Comunità Sociale Cremasca trova fondamento in diverse motivazioni:


In primo luogo Si vuole promuovere un nuovo investimento sul consenso.

Siamo tutti sindaci e assessori dei nostri comuni. Siamo tutti alle prese con gli stessi problemi e spinti dalla stessa volontà di promuovere il bene per le nostre comunità.
Le modalità per lavorare in campo sociale possono essere molte. In passato ognuno andava per la sua strada. Grazie al Piano di Zona e alla costituzione di Comunità Sociale Cremasca si è scelto (perché nessuno ci ha obbligato) di lavorare insieme a partire dalla convinzione che la soluzione distrettuale fosse la più idonea per far fronte alle molte problematiche che dobbiamo affrontare. Se crediamo ancora in questo modello è necessario ricomporre un clima di fiducia e di unitarietà d’azione per il bene del nostro ambito territoriale.


In secondo luogo vogliamo puntualizzare gli obiettivi sui quali saremo chiamati a lavorare insieme nei prossimi mesi (settembre dicembre 2010).

Un lavoro comune, pur nella specificità dei ruoli, può trovare fondamento dalla chiara definizione degli obiettivi comuni:
·        E’ prevista l’approvazione di un Regolamento Distrettuale SAD. I tecnici hanno elaborato una proposta che deve ora trovare un’attenta valutazione in sede politica e che deve aprirsi al confronto con le associazioni degli utenti e con le organizzazioni sindacali. Se in occasione del Piano Operativo 2010 tutti abbiamo condiviso la necessità di regole comuni, ora è necessario giungere a scelte comuni che sono particolarmente delicate anche perché interessano le regole di partecipazione degli utenti alla copertura dei costi.
·        Era prevista anche l’approvazione di un Sistema distrettuale di accesso dei disabili ai servizi diurni e residenziali. Su questa partita siamo molto più indietro proprio perché non si condivide in sede politica il modello di fondo.
·        Dobbiamo portare a termine l’operazione cambio di gestione del CDD il Sole. Oltre agli aspetti tecnico gestionali questa partita comporta risvolti programmatori dell’intera rete dei servizi per la disabilità e delle risorse a questa dedicate.
·        L’occasione di un Gruppo di lavoro per la revisione dello Statuto di Comunità Sociale Cremasca può diventare lo spazio per valutare insieme il complessivo sistema di governance dei servizi alla persona del nostro distretto. I contenuti dello statuto sono derivati da scelte elaborate in un gruppo di lavoro composto da amministratori a partire da uno scenario condiviso. Si ritiene opportuno che solo rivedendo lo scenario si possa giungere ad eventuali modifiche dello statuto, per non ridurre la cosa ad una mera azione “notarile”.
·        Se non vogliamo ritrovarci il prossimo anno ancora una volta a registrare l’ennesimo aumento dei costi della Tutela Minori, è necessario dar seguito alle linee d’intervento che sono state condivise nel Piano Operativo 2010 per riprogettare le nostre capacità di gestione del fenomeno: convenzioni con gli enti gestori, progetto affidi, … gestione distrettuale delle rette. 


Un terzo motivo che dà valore a questo incontro potrebbe essere sintetizzato nell’espressione “Cosa vogliamo fare da grandi?

Quando nel dicembre del 2006 l’Assemblea dei Sindaci ha costituito la nostra Azienda Consortile e nei mesi precedenti tutti i Consigli Comunali dei nostri 48 comuni hanno  approvato le possibili linee di sviluppo nella direzione della distrettualizzazione dei servizi sociali.
Ci crediamo ancora? Vogliamo ancora percorrere quella strada?
Lo scenario socioeconomico conferma ogni giorno sempre di più la necessità di “aggregare” le risorse e di unire gli sforzi, ma nel periodo appena trascorso sembra che sia venuta meno la volontà dei comuni di superare la frammentazione del “faccio da solo” che assomiglia molto al “si salvi chi può”  o, ancora peggio, del “ mors tua vita mea”.
L’investimento che abbiamo fatto nei Piani di Zona fin dal 2002 e  la scelta radicale che a portato alla costituzione di Comunità Sociale Cremasca  potranno avere significato nei prossimi anni solo se sapremo superare l’attuale frammentazione, se riusciremo a lasciare da parte l’utopica aspirazione del farcela da soli.
L’ambito distrettuale è la dimensione per rispondere ai bisogni sociali, non come semplice sommatoria di comuni, ma come nuovo soggetto territoriale che si dota di servizi, di risorse e di capacità di risposta a beneficio dei comuni, delle comunità e, in ultima analisi delle persone, al di là del confine amministrativo connesso alla residenza. 



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