Confronto sulla progettazione di sub-ambito in corso sul finanziamento
PON (Ob6/9)
Ciascun sub ambito aggiorna i
presenti in merito alle azioni in corso per accompagnare e strutturare una
proposta di sub ambito.
Vengono evidenziate alcune
criticità trasversali ai diversi territorio, in particolare in riferimento al
coinvolgimento degli amministratori, non sempre consapevoli totalmente delle
implicazioni delle scelte rispetto al lavoro tecnico degli operatori
(traduzione operativa di una centralizzazione della funzione di accoglienza).
Si sottolinea una forte esigenza di confronto con CSC per verificare la
fattibilità organizzativa delle ipotesi in elaborazione, anche considerata la
necessità di combinare su un piano distrettuale le singole esigenze locali (che
richiedono un numero limitato di monte ore settimanale), nonché considerare la
gestione degli operatori che operano attualmente a scavalco di più sub ambiti.
Si ribadisce, come già
esplicitato nelle linee guida, la necessità che i fondi ministeriali PON debbano
aggiungere risorse per migliorare la funzione di accoglienza a partire da uno
standard di base previamente garantito con risorse proprie. In altre parole,
ciascuna amministrazione dovrebbe assicurare la copertura delle risorse umane
ai fini di garantire lo standard di base dei propri servizi; a partire da
questo standard (precondizione) le risorse PON permetteranno di strutturare la
ridefinizione della funzione di accoglienza a livello sovra comunale
(potenziamento). L’aumento di monte ore degli operatori sociali è un criterio
irrinunciabile, in quanto definito molto chiaramente dalle linee guida
ministeriali.
Tutti i territori condividono la
necessità di progettare una revisione del sistema di accoglienza in modo
graduale, per accompagnare sia le amministrazioni (e i cittadini), sia gli
operatori, ad introiettare tale cambio di approccio ai servizi sociali,
introducendo quanto meno una tensione verso cambiamenti ideali che necessitano
di tempistiche di lungo termine. È importante che il PUA sovra comunale non si
ponga come servizio parallelo e “altro” rispetto al sistema dei servizi sociali
così come attualmente strutturati, ma che possa servire ad un accentramento di
procedure che non verranno più esplicate a livello di singolo Comune. I
territori si stanno pertanto strutturando per garantire alcuni poli sovra
comunali dedicati all’accoglienza (PUA) che supportano il lavoro di accoglienza
comunale, accentrando soprattutto determinate pratiche (assorbendo in
particolare le procedure nuove), nel contempo uniformando le modalità di
gestione della funzione di accoglienza (incl. moduli e CSI). Si rileva la
necessità di raccogliere i dati specifici che riguardano l’accoglienza, per
ritornare anche agli amministratori un quadro maggiormente oggettivo del lavoro
di segretariato (che sembra essere rivolto per lo più ai casi già in carico, e
non all’accoglienza propriamente detta).
Il lavoro interno a ciascuna
amministrazione/sub ambito ha portato a concentrare necessariamente l’attenzione
sul sistema dei servizi sociali. Si sottolinea l’importanza di includere nel
processo i punti di accoglienza già strutturati ed attivi localmente grazie al
Terzo Settore. Caritas Diocesana si rende disponibile per favorire eventuali collaborazioni
sui singoli territori, a seconda delle esigenze rilevate.
Si discute dell’eventualità di
posticipare il termine di presentazione delle proposte, fissato per il 28
aprile, in funzione del consistente lavoro di accompagnamento in corso in
ciascun sub ambito. Si conviene tuttavia per mantenere tale scadenza. Vi è un’esigenza
incombente di finalizzare le risorse ministeriali (utilizzarle, e darne conto) secondo
i tempi e i criteri definiti dallo stesso Ministero. Si chiede a ciascun sib
ambito di continuare il lavoro per arrivare alla presentazione di una proposta
che, seppur non completamente definita (soprattutto negli aspetti gestionali), possa
illustrare l’idea progettuale in fase di strutturazione e gli attori ivi
coinvolti. Ciò presuppone che vengano già effettuate le relative verifiche di
fattibilità anche con CSC e gli altri enti implicati, con la possibilità di
rimandare la stipula di accordi operativi ad un momento successivo. Sulla base
delle proposte raccolte, verrà pianificato un incontro del comitato ristretto
per verificare il punto della situazione ed incentivare il confronto tra
diversi territori.
Per raggiungere tale risultato si
prevede la necessità di programmare ulteriori incontri specifici di sub ambito
tra amministratori, coordinatrici e CSC; vengono definite alcune ipotesi di
incontri (farà seguito una comunicazione di Davide Vighi a ciascuna
coordinatrice).
Piano di valutazione PO2016/17
Sono stati inviati a ciascun
gruppo referente per gli obiettivi del PO gli indicatori relativi al 2017, che
saranno compilati con riferimento al primo quadrimestre, e condivisi (online
sull’udp blog) entro il prossimo appuntamento dell’ufficio di piano.
Si discute della possibilità di
strutturare momenti di restituzione della seconda annualità (PO 2016),
includendo già anche il primo quadrimestre del 2017, ed essere funzionali ad un
avvio di pensieri e confronto in funzione della preparazione del prossimo piano
di zona 2018-2020, i cui lavori verranno avviati verosimilmente nel secondo semestre
del 2017.
Si concorda sull’idea di
organizzare tre focus di valutazione, ciascuno di mezza giornata, indicativamente
con cadenza quindicinale a partire dalla metà di maggio, aperti a tutti i
referenti degli obiettivi del piano di zona, e con il coinvolgimento diretto del
comitato di valutatori. Nei focus un referente per ciascun obiettivo sarà
chiamato a presentare una valutazione sintetica del lavoro svolto; da questa
analisi critica si apre il confronto, in particolare con il comitato di
valutatori. Gli obiettivi del PO saranno raggruppati come segue:
- Sistema conoscenza (ob.1, 2 e 3)
- Percorsi progettuali (ob. 4, 5 e 8)
- Azioni gestionali (ob. 6, 7, 9 e 10)
Quanto discusso sarà oggetto di
un confronto con il comitato di valutatori per concordare con loro l’organizzazione
dei focus.
Ridefinizione sistema di accesso RSA
Si condivide quanto emerso dalla riunione
del 10 aprile, passaggio oltre modo necessario per ribadire la volontà degli
attori coinvolti di continuare la strutturazione del nuovo sistema di accesso
sui contenuti del documento elaborato dal tavolo tecnico. Nell’incontro si è in
particolare richiamata la centralità della valutazione multidimensionale, sottolineata
anche da ASST come scenario complessivo che verrà attivata anche su altre
partite (es. cronici). Sono stati evidenziati alcuni nodi critici, già noti, in
particolare sulla necessità di definire i costi che il nuovo sistema pone eventualmente
in carico alle RSA e la necessità di presidiare fortemente la fase transitoria,
affinché non crei disagi a cittadini e istituzioni.
Nell’incontro è stato dato mandato
al gruppo tecnico di continuare a lavorare per dettagliare meglio la
sperimentazione, con particolare riferimento a:
- modulistica e modalità della fase di accoglienza
- tempistiche della valutazione multidimensionale
- criteri per la definizione delle liste di struttura
La CSI farà da strumento di
collegamento alle diverse fasi del processo.
Si condivide la proposta che verrà
sottoposta al tavolo tecnico di lavorare su tre sottogruppi, secondo i punti
sopra esposti. Si prevede di concludere la strutturazione della sperimentazione
entro fine maggio, per poter approvare i documenti e siglare gli accordi nel
mese di giugno ed avviare la sperimentazione con il mese di luglio, come
previsto dall’Assemblea dei Sindaci. Per rispettare quest previsione temporale,
sarà necessario mantenere costantemente aggiornati tutti gli attori implicati,
inclusi i presidenti delle RSA e gi amministratori comunali.
Progettazione bandi conciliazione
L’Alleanza locale sta lavorando
alla presentazione di progettualità in risposta ai due bandi in corso, entrambi
con scadenza ad inizio maggio, in coordinamento con le Alleanze attive sugli
altri Distretti del territorio di riferimento dell’ATS. Si intendono presentare
proposte progettuali sui seguenti temi:
- Servizi salva tempo (rilancio servizi realizzati nei progetti precedenti)
- Servizi conciliativi in favore dei dipendenti delle RSA
- Servizi conciliativi in favore delle imprese, con la produzione/erogazione di servizi conciliativi, in parallelo con la proposta in fase di elaborazione da parte della camera di commercio (servizi consulenziali per le imprese)
Si discute della possibilità che
altri enti, esterni all’Alleanza possano legittimamente presentare altre
progettualità non coordinate con quelle dell’Alleanza. È interesse dell’Alleanza
tentare di coordinare il più possibile le azioni di conciliazione promosse sul
territorio. La scarsità di risorse disponibili du entrambi i bandi e la
presenza di diverse cordate attive per la presentazione di proposte progettuali
fa presupporre che vi siano poche possibilità di finanziamento per
progettualità che coinvolgano territori ristretti.
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