Azione
2 - Laboratori di Comunità
Incontro
del 26/05/2015
ESTRATTO DEL VERBALE
….
In seguito il gruppo approfondisce la definizione dei
criteri per l'individuazione dei contesti in cui attivare i laboratori di
comunità.
Ribadendo la scelta di partire dalla presenza di “terreni
fertili”, si esplicita che tale condizione è soddisfatta quale:
-ci siano esperienze di rete tra le realtà presenti nella
comunità;
-ci siano esperienze pregresse o in atto di progettazione
condivisa;
-in subordine, ci sia presenza di realtà attive e partecipi
nel territorio ma non ancora abituate a lavorare in rete, ma che potrebbero
mettersi in gioco in tale direzione;
-ci sia il coinvolgimento di realtà con diverse
appartenenze: terzo settore, Comune, scuola, parrocchia, profit.
Si esplicitano inoltre alcune linee guida:
-non devono essere fatte scelte per target specifici (es.
solo giovani o disabili), ma il laboratorio deve avere una partecipazione
trasversale;
-ogni sub-ambito dovrà essere sede, nel corso dei tre anni,
di almeno un laboratorio di comunità;
-sia già stato sondato l'interesse, in fase di candidatura,
ad un lavoro condiviso e partecipativo di diverse realtà del contesto.
Il gruppo discute e si confronta in merito alla modalità di
raccolta delle candidature relative ai laboratori di comunità; si sottolinea
nuovamente che il percorso di progettazione
partecipata dovrà porre particolare cura alle nuove condizioni di vulnerabilità.
I laboratori attivati dovranno coinvolgere la
comunità attraverso una lettura congiunta dei bisogni e delle risorse e
l’individuazione di risposte condivise che dovranno tendere al raggiungimento
del bene comune.
Il gruppo definisce di elaborare una scheda da sottoporre a
ciascun sub ambito del distretto cremasco, al fine di raccogliere l’interesse
dei territori ad attivare i laboratori di comunità.
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