Si riporta di seguito il testo della Lettera che l'Assemblea dei Sindaci ha condiviso di inviare agli altri Ambiti territoriali di Cremona e Casalmaggiore.
Il sistema di accesso alle RSA della
Provincia di Cremona è da tempo sorretto da un forte accordo politico
interistituzionale per la tutela dei diritti dei cittadini e la salvaguardia
dell’accesso in funzione della valutazione
dei livelli di gravità e di compromissione personale e sociale dei soggetti
interessati.
Nonostante lo scenario regionale sia
andato verso altre soluzioni e altre scelte legittime, nel nostro territorio i
Comuni e l’Amministrazione Provinciale, in accordo con l’ASL e con gli enti
gestori, hanno da diversi anni definito accordi che hanno permesso di
strutturare scelte organizzative con il chiaro e dichiarato obiettivo di
evitare fenomeni di favoritismo, di presidiare il diritto di accesso a tutti i
cittadini al di là della condizione economica, mettendo al primo posto la
valutazione sanitaria e sociale della condizione di bisogno e l’adeguatezza del
ricovero.
Negli anni sono state apportate
modifiche e integrazioni al modello organizzativo, sono stati studiati
correttivi di processo e di procedura, ma a nostro parere è venuta meno l’attenzione
sulle regole, sulla tutela dei diritti, sulla garanzia di regolarità e
trasparenza.
Crediamo che sia a rischio l’idea
condivisa che “entra in RSA chi ne ha più bisogno” e che si siano riaperte le condizioni che
possono favorire fenomeni di disparità di trattamento e che spostano la
priorità su utenti più remunerativi o su utenti “più agevoli” dal punto di
vista gestionale, perché provenienti dalla riabilitazione o dalla
solvenza.
Alla luce di quanto detto, il Comune
di Crema, ente capofila del Piano di Zona e a nome e per conto dell’Assemblea
dei Sindaci, chiede che, al di là di tutte le scelte organizzative e
procedurali che potranno essere adottate per la formulazione delle liste
d’attesa e per la presentazione delle domande di accesso, al di là di RSAWEB o
altra soluzione informatizzata, non venga meno una forte alleanza politica
per la tutela dei cittadini.
I nostri operatori sociali,
incontrando quotidianamente le famiglie degli anziani interessati, oltre a
voler dare adeguato accompagnamento, precise informazioni e idoneo supporto
nelle procedure, chiedono di poter dare
certezze rispetto alle regole e ai criteri di accesso.
Lo scenario attuale rischia di
portare ad una “rottura” dell’accordo che ha guidato le nostre scelte e ad una frammentazione
tra i tre territori provinciali che può creare diseguaglianze di accesso (come in
parte già oggi sta succedendo).
La scelta del modello di regole da
adottare deve vedere primi protagonisti gli Enti Locali rappresentanti dei
cittadini e non può essere “delegata” totalmente all’ASL e agli enti gestori,
pur riconoscendo loro un ruolo fondamentale nella costruzione di una modalità
condivisa e sostenibile.
Se permangono le condizioni per
ribadire un accordo provinciale che rinsaldi la definizione di regole certe per
l’accesso alle RSA di tutti i cittadini della provincia di Cremona, auspichiamo che con il mese di gennaio
venga ripreso il percorso di confronto, ormai fermo da diversi mesi, per
una adeguata soluzione della questione.
Qualora non risultassero più esservi
tali condizioni, chiediamo che siano definite e comunicate precise e
dettagliate indicazioni sulle nuove modalità di accesso delle persone anziane
alle RSA.
Tali puntuali disposizioni dovranno
essere portate a conoscenza di tutti gli attori interessati alla tematica:
gestori delle RSA, operatori sociali e sanitari coinvolti nel percorso di
accesso e persone anziane con loro familiari.
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