mercoledì 10 gennaio 2018

Verbale UdP 10 gennaio 2018



Linee di indirizzo per la stesura dei nuovi piani di zona
Vengono presentate le linee di indirizzo in oggetto (DGR 7631) dalle quali vengono condivise alcune riflessione, in particolare sui tre obiettivi strategici delle linee di indirizzo:
1.      Omogeneità criteri di accesso e modalità di compartecipazione
Nonostante sia già presente un regolamento omogeneo, che prevede già omogeneità anche nella compartecipazione ai servizi, nell’ultima assemblea dei sindaci è stata approvata una modifica in senso contrario, in quanto i servizi residenziali afferenti all’area della tutela minori precedentemente inseriti nell’area di regolamentazione omogenea distrettuale (gratuità piena) sono stati riportati a livello comunale per l’anno 2018 (ciascun Comune decide se introdurre o meno livelli di compartecipazione dell’utenza)
A fine 2017 4 comuni su 48 non avevano aderito al regolamento distrettuale
2.      Omogeneità dei criteri di valutazione della qualità delle strutture e degli interventi, degli indicatori di appropriatezza, e dei requisiti di accreditamento volontario
Si tratta di un tema che merita attenzione, in quanto finora rispetto ai criteri di accreditamento veniva richiesta solo una verifica formale della presenza dei criteri stessi, mentre questo obiettivo introduce un’interessante centratura sulla qualità e quindi sul significato dell’intervento implementato.
3.      Attivazione di progetti e percorsi di innovazione sociale, per sperimentare nuovi modelli di intervento, in particolare all’interno del welfare di comunità
Si ricorda come vi siano già processi di innovazione in corso, avviati nella precedente triennalità, in particolare in riferimento al Tavolo disabilità, al Tavolo domiciliarità, alla sperimentazione RSA e al progetto Fare Legami. A questi si aggiunge quanto proposto dal sindaco Ginelli in comitato ristretto rispetto all’aprire una riflessione che potrebbe portare aumentare la gestione associata dei servizi che prevedono una presa in carico con modalità omogenee, a partire dal tema della tutela e della disabilità.
Tutti questi temi si vanno naturalmente ad aggiungere a quanto in essere in regime “ordinario” nl piano di zona, incluse le misure recentemente sollecitate a livello di Ambito da Regione Lombardia.
In vista della stesura del nuovo piano di zona si sottolinea l’importanza di:
-          Individuare alcune priorità, per focalizzare le questioni ritenute maggiormente significative per il nostro territorio, riducendo il numero degli obiettivi (dieci) inseriti nella precedente triennalità. Per questo si prevede, come per gli anni precedenti, di formare dei gruppi tematici, presidiati da referenti dell’Ufficio di Piano supportate da attori esterni che già stanno accompagnando alcuni processi di ridefinizione di servizi (es. Cicoletti, Ghetti, Ripamonti)
-          Stimolare il più possibile la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali nella fase di stesura. Si discute inoltre di come promuovere la partecipazione del terzo settore, anche con un’attenzione alle realtà di base meno strutturate, precedentemente non coinvolte in modo diretto, ma coinvolte nel progetto Fare Legami (es. parrocchie/oratori o realtà di volontariato locali).
Si concorda di stimolare tale partecipazione attraverso diversi passaggi:
-          Coinvolgimento del Terzo Settore tramite organizzazioni di secondo livello, quali Coordinamento delle cooperative, Cisvol, Forum del Terzo Settore e coordinamento delle Caritas parrocchiali (pastorale diocesana)
-          Coinvolgimento delle reti costituitesi a partire dalle nuove progettualità promosse sul nostro territorio, quali i laboratori di comunità e le reti promotrici di progetti presentati sul bando volontariato
-          Coinvolgimento di amministratori e tecnici di tutti i 48 Comuni dell’Ambito, prevedendo appuntamenti ad hoc nei sub-ambiti
-          Coinvolgimenti mirati di altri soggetti non raggiunti nei punti precedenti.
Come precedentemente discusso in Ufficio di Piano, si condivide la volontà di ripartire da una valutazione partecipata del triennio precedente, inclusa la valutazione e la programmazione degli sviluppi del progetto Fare Legami. Operativamente di decide di programmare un “evento” per una valutazione partecipata del piano di zona 2015-2017, preceduto da tre focus group programmati con il gruppo dei valutatori esterni.
A livello formale si prevede prossimamente la convocazione di un consiglio di rappresentanza dei sindaci e di una cabina di regia da parte di ATS Valpadana, dove si attende la discussione di almeno un obiettivo sfidante comune a tutto il territorio dell’ATS stessa. A tal proposito ATS Valpadana ha recentemente istituito territorialmente un tavolo di confronto tra ATS e Terzo Settore (area socio-sanitaria) che potrà favorire la riflessione rispetto all’individuazione di obiettivi trasversali sui diversi ambiti distrettuali.
L’Ufficio di Piano è concorde sul poter continuare il coinvolgimento trasversale di amministratori e tecnici tramite la convocazione di un gruppo integrato di “policy maker” (amministratori e figure chiave del Terzo Settore) come già sperimentato nell’ambito del progetto Fare Legami. Tale gruppo avrebbe la funzione di cabina di programmazione portando la redazione del nuovo piano di zona ad un livello non esclusivamente tecnico, potendo così condividere la strutturazione del nuovo piano con alcuni amministratori fin dal principio.

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