Azione
2 - Laboratori di Comunità
Incontro
del 08/06/2015
Presenti: Paola
Maina-Donata Bertoletti-Miriel Campi-Giancarlo Manfredini-Luciano
Ricci-Giovanna Sonzogni-Sangiovanni Maria-Greta Melli-Alberto Fusar Poli-Angelo
Stanghellini- Gloria Faciocchi- Greta Fontana- Carla Pedrini.
Il gruppo è stato
convocato per un nuovo confronto sul Community Maker in quanto nell'incontro
dell'Ufficio di Piano del 03/06/2015 è stata affrontata la proposta emersa dal
gruppo: Angelo Stanghellini riporta le riflessioni condivise in tale sede,
partendo dall'idea progettuale, in base alla quale sono previste 3 figure sulle
quali investire al di là dei laboratori che verranno individuati, con un
bagaglio di competenze trasversali, intendendo il territorio come contesto più
ampio rispetto al singolo laboratorio.
Nell'Ufficio di
Piano era emersa a questo proposito la possibilità di considerare due figure
complementari, il Community Maker e il
Community Maker di laboratorio, riconoscendo gli aspetti significativi di
quanto elaborato dal nostro gruppo e per non perdere la centralità della TERRITORIALITÀ.
Angelo riferisce
che anche in Direzione progettuale hanno condiviso il valore degli elementi
propositivi elaborati dal nostro gruppo in merito alle caratteristiche del
Community Maker ed hanno deciso di prendere tempo per un maggiore
approfondimento, mentre per Cremona rimarrebbe la proposta dei 3 Community
Makers e per Casalmaggiore di 1 Community Maker.
All'interno del
gruppo si colgono alcune tensioni e preoccupazioni che rischiano di limitare
l'obiettività nel confronto; secondo qualcuno il modello del Community Maker
non era chiaro dall'inizio, ma Angelo ribadisce che non esisteva un modello
pre-confezionato e che il modello si sta costruendo ora; l'unico punto fermo
rimane l'aspetto economico legato, nel piano economico presentato con il
progetto, al n° dei Community Makers, individuati dal progetto in 3+3+1.
La discussione
riprende con qualche difficoltà; da parte di qualcuno ci si chiede la finalità
del Community Maker, che richiede figure che rispondano a requisiti
"alti"; si riflette inoltre su quale contributo possano
rappresentare, nei tre anni, tali figure rispetto al progetto, sulla loro
relazione con i diversi attori del progetto. Allo stesso tempo si ribadisce,
nell'ottica di valorizzare le competenze dei territori, l'importanza di
riconoscere il ruolo di chi opera nel singolo laboratorio con funzoni di coordinamento.
Il gruppo,
ribadendo la validità dei criteri precedentemente concordati, condivide
l'importanza di individuare due figure distinte:
- Community
Maker, inteso come ponte, figura di raccordo e di sintesi operante a livello
più ampio e su più azioni (non solo laboratori di comunità ma anche civic
center e patti generattivi);
- Community Maker di Laboratorio, inteso come figura
radicata e riconosciuta nel contesto, che conosce il territorio e presenta
capacità e conoscenze che gli consentono di muoversi agevolmente in esso
(questo anche perchè si è scelto di privilegiare, almeno nel primo anno, i
terreni fertili) e che possa garantire una continuità nel
tempo, a laboratorio concluso.
Verrà
elaborata inoltre una proposta di budget economico, che partendo dal piano
economico progettuale, cerchi di valorizzare entrambe le figure.
In conclusione si concorda di portare avanti
come Crema, in sede di cabina di regia che dovrebbe riunirsi il 9 giugno, la
proposta delle due figure.
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