sabato 24 marzo 2012

15-3-12 ASSEMBLEA TAVOLO LOCAL DEL TERZO SETTORE


22 Organizzazioni presenti: ACLI, Anffas, Camminiamo insieme, Donne contro la violenza, Avulss, Punto famiglia, Consorzio Arcobaleno, Coop soc Altana, Coop soc Le orme, Coop soc Il seme, Coop soc Iride, Coop soc Koala, Coop soc Krikos, Coop soc Igea, Coop soc Lo scricciolo, Coop soc Ergoterapeutica, Coop soc L’alternativa, Coop soc Scacco matto, Comunità Colbert, Caritas, Patronato Acli, Ass. soc Crema.

6 Organizzazioni hanno giustificato l’assenza: Diversabilità, I girasoli, Coop soc Bessimo, Coop soc San Giacomo, Coop soc Filikà, Fondazione benefattori cremschi.

L’Assemblea si è aperta con l’introduzione dell’Assessore Capetti che ha delineato lo scenario di questi mesi, ringraziando della partecipazione numerosa ed interessata del percorso di costruzione del nuovo Piano di Zona.
La parola di Stanghellini ha sintetizzato il processo ed i contenuti del Piano, evidenziando come
il prossimo triennio di programmazione dell’ambito di Crema contiene diversi elementi che lo contraddistinguono dalle precedenti esperienze di programmazione, a fronte di indicazioni regionali articolate contenute nelle linee guida per il triennio e soprattutto condizionate dal contesto di crisi.
Si richiede di avere più sguardi: verso il territorio e la comunità locale nella ricchezza delle sue risorse e potenzialità, verso i bisogni a volte drammatici dei cittadini, verso un lavoro promozionale/preventivo dei problemi sociali, verso l’integrazione, in primis, fra sociale e socio-sanitario.
Un primo passo importante di questa nuova fase programmatoria è rappresentato dalla costruzione, in fase di programmazione e in itinere, di un profilo di comunità che descriva le caratteristiche della popolazione distrettuale utilizzando momenti di partecipazione in grado di raccogliere una pluralità di componenti, organizzazioni strutturate, pubblico e private, con relazionali e connessioni da riconoscere, potenziare ed anche da conseguire.

In particolare, come espresso nella quarta parte della BOZZA del Nuovo PdZ Cremasco, si intende con la prossima triennalità avviare un percorso strutturato e responsabile di monitoraggio e valutazione del Piano di Zona stesso. Per la realizzazione del sistema ci si avvarrà, almeno nella prima fase di avvio ed implementazione, di competenze specialistiche esterne alle organizzazioni locali. Lo scopo principale è quello di osservare e leggere ciò che si fa per apprezzare meglio il significato e il valore delle azioni attivate. Un sistema di monitoraggio e di valutazione ben strutturato oltre ad evidenziare le responsabilità degli attori coinvolti consente di dar conto degli impegni previsti, dei risultati e degli effetti prodotti dagli interventi realizzati, lontani dalla logica giudicante.
L’importanza della valutazione è dettata innanzitutto dalla sua funzione di accompagnamento alla programmazione, sia nella sua fase definitoria che nel corso di attuazione degli indirizzi del piano. Oggi la valutazione è ancora agita molto raramente in quest’ottica e molto spesso viene realizzata solo in concomitanza della scadenza progettuale (in casi rari) e per la definizione della nuova programmazione. Non rappresenta un momento di riflessione e monitoraggio che accompagna in itinere il percorso di attuazione della programmazione, ma per lo più rappresenta un momento ex-post di raccolta e analisi retroattiva dei dati e delle informazioni, al fine di trarre indicazioni di orientamento utili per definire nuovi indirizzi.
Stante queste premesse si propone la definizione e l’attuazione di un sistema di valutazione del
Piano, come parte fondante della strategia di programmazione delle politiche sociali dell’ambito, che accompagni il Piano di Zona cremasco alla definizione di piani operativi annuali, sulla base di un periodico monitoraggio dell’attuazione del piano e della sua valutazione in itinere.
Nella costruzione del sistema di monitoraggio l’obiettivo principale sarà quello di ricostruire la catena di senso che lega la definizione degli impegni previsti nel progetto con le azioni realizzate e i risultati prodotti. Per ricostruire la catena di senso partiremo dalla costruzione del sistema di rilevazione che costituisce il cuore dell’intero processo, perché è la fase in cui l’idea di sistema di monitoraggio si traduce in un insieme di informazioni strutturate che danno evidenza all’oggetto e ai contenuti della rendicontazione.
Il presente Piano di Zona prevede che la responsabilità e la funzione valutativa siano assunte dal Tavolo Locale del Terzo Settore, ritenendolo questo organismo il luogo più opportuno per curare questa partita.

Gli interventi a seguire hanno confermato la bontà del lavoro fatto, senza far mancare la sottolineatura della riduzione delle risorse economiche e della poca chiarezza futura nelle indicazioni regionali, lasciando le comunità locali ed i loro operatori nella precarietà di progettare senza un contesto definito e stabile nel versante normativo e di finanziamenti.
Le prossime settimane costituiscono un ulteriore spazio di riflessione e di rielaborazione dei contenuti della Bozza, in attesa della sua approvazione nell’Assemblea dei 48 Sindaci del Distretto, all’interno del Convegno organizzato il 28 marzo nell’Aula Magna dell’Università di Crema. Evento finale del percorso di costruzione partecipata del Piano di Zona 2012-2014 dell’Ambito Cremasco.
Nel mese di aprile ciascuna organizzazione potrà aderire al Piano approvato nelle modalità che verranno suggerite. Successivamente verrà riproposta la composizione della Commissione Operativa.

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